martedì 6 marzo 2012

Delirando

Il tranquillo dopo pranzo di un pomeriggio autunnale e malinconico di marzo.
Il vociferare dei bambini che escono da scuola, il rumore ripetitivo e rassicurante della pioggia che batte sui vetri.

Mi sono data delle scadenze rispetto ai buoni propositi di fine anno e alla mia personale tabella di marcia.
Entro un mese dovrò poter cantare "Anna e Marco" senza piangere (e ora che Dalla se ne è andato, sarà ancora più arduo - e poi...dov'è la strada per le stelle?). 
Entro un anno anche casa sarà in ordine, avrò finito le pulizie e sarà ora di traslocare.

Ho messo ad asciugare panni sotto la pioggia, ho osservato il susseguirsi ordinato delle gocce sul filo. Ingrandiscono quello che hanno intrappolato dentro. E dentro c'è il mondo, ci sono io, c'è una città che osservo poco in orari come questi.

E mentre è umido ovunque, io vorrei prendere il sole sul tetto di una casa. Fotografare di luce quello che mi circonda.
Sbucciare un'arancia con le mani, sentire il suo profumo sulla punta delle dita, cambiare forma e sudare amore in tutte le direzioni.







4 commenti:

  1. e tu scrivi... e mentre scrivi racconti anche un pò di me... come al solito... ben tornata!

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  2. forse era meglio quando non scrivevi più...
    che ora mi viene voglia di chiudere baracca per manifesta inferiorità... :-D

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  3. Tanto per dire.
    Mi è arrivata una cassa di tarocchi dalla Calabria.
    Quando vuoi.

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  4. cambiare forma e sudare amore in tutte le direzioni...
    che si può dire dopo una frase così?
    Ecco.

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